lunedì 29 ottobre 2012

BAITA IN APPENNINO

Progetto (http://www.continiarchitettura.net/)
Tufi d’Agna è un piccolo nucleo situato sulle colline del comune di Corniglio, raggiungibile attraverso una stretta strada che qua ha termine.
Il nucleo è composto da alcune abitazioni ed edifici agricoli, anche di recente costruzione o recupero, accostati gli uni agli altri.
L’edificio oggetto dell’intervento si trova verso sud rispetto al centro abitato, in posizione più elevata, ed è raggiungibile attraverso una stretta carrareccia che segue l’andamento orografico, percorribile solamente a piedi o con mezzi adeguati tipo mezzi agricoli o fuoristrada di piccole dimensioni.
La carrareccia si snoda in salita attraverso macchie boschive e, dopo un bivio, porta ad una radura in cui sorge isolato l’edificio.
Si tratta di un fabbricato rurale un tempo destinato al ricovero dei pastori e degli animali che erano qua portati al pascolo: al piano terra si trovava la stalla, mentre al piano superiore il fienile usato anche come dormitorio dai pastori.
L’edificio ha dimensioni contenute (circa 5x8 metri), con pianta rettangolare e copertura a capanna. Le murature sono in sassi faccia a vista e il manto di copertura in tegole di più recente impianto. La struttura di copertura in legno versa in cattivo stato di conservazione e presenta lacune che danno luogo ad infiltrazioni.
Le uniche aperture al piano terra sono situate sul fronte est: la porta di accesso alla stalla e due piccole finestre laterali tamponate con finestrini di un vagone ferroviario. L’accesso al fienile avviene tramite l’unica apertura posta in alto sul fronte sud e attraverso una botola nel solaio del primo piano. Quest’ultimo è un semplice assito in legno su travetti.
L’edificio, da tempo non più utilizzato, abbisogna di un generale intervento manutentivo per evitare il peggioramento di alcune criticità già ben evidenti.
Non potendo più, per ovvie ragioni, essere utilizzato per l’originaria destinazione, la sua conservazione è necessariamente legata ad un cambio di destinazione d’uso compatibile con la zona di tutela naturalistica in cui è compreso.
L’attuale proprietario, vista la posizione isolata e di difficile accesso, ha deciso di ricavarvi uno studio per osservazioni e una stazione meteorologica. La permanenza nell’edificio sarà pertanto saltuaria, mentre la stazione meteorologica sarà sempre collegata con la stazione ‘Meteo Parma’ attraverso un sistema satellitare e rileverà la temperatura, l’umidità, le condizioni di sole, vento, pioggia ecc.
L’intervento si propone di mantenere le principali caratteristiche dell’edificio, integrandole con le sole e necessarie componenti tecnologiche, al fine di conservarne l’aspetto di semplice costruzione rurale.
Esternamente le dimensioni attuali sono mantenute identiche; la muratura in sassi faccia a vista è mantenuta e ripristinata ove necessario. L’attuale copertura in tegole di laterizio, frutto di un rifacimento più recente, è sostituita con altra in lastre di pietra arenaria, più consona alla tradizione costruttiva locale.
Il fronte est, il fronte principale in quanto è quello rivolto verso la carrareccia di accesso, mantiene le tre aperture esistenti; anche il fronte sud mantiene l’apertura esistente al primo piano.
Sul fronte nord rivolto verso la valle, ora completamente cieco, si prevede di realizzare un’unica ampia apertura che permetta di illuminare adeguatamente gli interni, sia a piano terra che al piano primo.
Un’altra apertura è prevista sul fronte ovest, identica e simmetrica all’apertura d’ingresso del fronte est, per poter accedere all’esterno.
Lungo questo fronte ovest, il più nascosto alla vista, sono collocati un piccolo locale tecnico rivestito in legno e il porticato, sempre in legno, con copertura in pannelli vetrati fotovoltaici. Essi sono staccati dall’edificio principale, in modo da mantenerne integro e leggibile il volume originario.
Anche all’interno si sono rispettate le caratteristiche di edificio rurale: a piano terra una scala in legno che conduce al piano superiore separa un piccolo bagno dall’ambiente unico destinato a studio. Il solaio che separa i due livelli è un semplice assito su travetti in legno, così come in legno, adeguatamente isolata, è la copertura del fabbricato, a vista sull’ambiente unico ricavato al primo piano e destinato sempre a studio.
Essendo l’edificio privo di qualsiasi allaccio e in posizione troppo isolata, l’unica fonte energetica disponibile risulta essere quella solare: i pannelli fotovoltaici previsti, i cui necessari accumulatori sono alloggiati nel locale tecnico, forniscono energia elettrica per l’illuminazione ed energia termica per l’acqua calda.
Essendo la permanenza nell’edificio solo saltuaria, il riscaldamento avviene tramite una adeguata stufa a legna; l’approvvigionamento idrico per le esigenze sanitarie è garantito da una vasca d’accumulo collegata ad una sorgente.
Il sistema di smaltimento per le fognature prevede un impianto di fitodepurazione.
L’area esterna rimane sostanzialmente invariata, il prato circonda ovunque il fabbricato, l’unica area pavimentata con lastre di pietra si trova sul lato ovest in corrispondenza del nuovo porticato con copertura fotovoltaica.

 






Riproduzione in scala di una baita per l'allevamento nell'Appennino parmense, Tufi di Agna, Corniglio (PR).

Scala
1:50

Materiali
Carton-legno, cartone




Renders di diversi ambienti restaurati della baita.


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