giovedì 25 ottobre 2012

RIQUALIFICAZIONE QUARTIERE STAZIONE

Progetto
L’ambito oggetto dello studio, il quaritere Ospizio a Reggio Emilia, non è altro che il prolungamento verso est sulla Via Emilia della periferia urbana della città. Esso rappresenta la parte sud di quella che è classificata come Zona della Stazione. Tale area è situata immediatamente ad EST del Centro Storico, limita a ovest da via G. Vecchi, a sud dalla Via Emilia all’Ospizio, ad est da via del Partigiano, e a nord da Via Turri in confine con l’area delle FF.SS..
L’edificazione dell’isolato via Turri-via Paradisi risale alla metà degli anni ’70 e riguarda un’area di circa mezzo chilometro quadrato.
A fronte della complessa fase di analisi, realizzata nel corso del Laboratorio di Sintesi Finale “Architettura Sostenibile”, si è giunti alla trascrizione dei bisogni e delle criticità individuate in schemi concettuali o Massimi Sistemi. Tale analisi ha il compito di mettere in luce le potenzialità e bisogni del quartiere.
Si è organizzata a tal proposito una tabella che mostrasse le diverse fasi temporali del progetto: Stato di fatto, Obiettivi, Strategie (Stato di Progetto). Tale suddivisione permette un confronto tra l’esistente e ciò che il progetto si prefigge di sviluppare.
Si è giunti così alla stesura di un planivolumetrico.
Le criticità emerse dallo studio urbanistico, architettonico e sociale del quartiere evidenziano la discontinuità dei percorsi di collegamento, un’elevata densità abitativa, una forte disomogeneità tipologica e morfologica e culturale, la sporadicità dei servizi pubblici. Il quartiere è diventato, nel corso degli anni, un dormitorio a causa del sempre maggiore affluenza di immigrati; l’espansione urbanistica della città si è spostata a sud limitando il quartiere nella sua naturale riqualificazione sociale e architettonica.
Il progetto si prefigge di riportare integrazione e identità al quartiere attraverso i seguenti elementi:il percorso, come elemento di connessione e relazione del quartiere alle principali infrastrutture, la via Emilia e l’asse ferroviario. I percorsi si differenziano a seconda del carattere e della qualità dello spazio che connettono e attraversano: che sia pubblico, privato o semi-pubblico.

La definizione formale dei diversi gradi di privacy, la gestione razionale e comprensibile degli accessi, il rapporto tra spazi aperti e costruito sono alcuni dei temi cardine del progetto di residenza. L'obiettivo ambizioso ma imprescindibile dovrebbe essere la costruzione di spazi appropriati (appropriabili) per una vita sociale completa e complessa che integri i nuovi interventi nella città, percepita ed utilizzata sempre più come network di spazi di qualità in opposizione all'uniformità senza qualità del territorio suburbano.
Per accedere allo spazio privato delle residenze si deve passare per gradi dagli spazi pubblici come piazze, servizi pubblici e dei percorsi commerciali agli spazi semi-pubblici come i ballatoi e terrazze accessibili tramite collegamenti verticali situati nei luoghi collettivi.
Altro principio è quello dello spazio di relazione, lo spazio pubblico: la piazza.
La creazione di ampi spazi di socialità in prossimità dei principali servizi pubblici ha permesso di delineare all’interno del quartiere delle centralità sulle quali sono stati insediati altri servizi alla persona e nuove destinazioni.
Il sistema piazze - percorsi, ha lo scopo di fornire all’abitante del quartiere, sicurezza e identificabilità degli spazi dove vive.
Il terzo principio è quello, di carattere paesaggistico, della scena urbana.
Gli edifici delineano percettivamente il quartiere. Queste scene, direzionano, delimitano e accompagnano i percorsi.
La carenza delle istituzioni è stata compensata con l’aumento e il rafforzamento dei servizi fornendo nuovo spazio e respiro al pubblico a supporto delle esigenze del privato.
Le attività si distribuiscono sui luoghi di relazione, facilmente riconoscibili: dove oggi un muro chiude via Paradisi si prevede di collocare il “centro sociale” come fondale e fulcro di una piazza.
Due sono stati gli edifici progettati in questa tesi di laurea: il primo che affaccia sulla via Emilia, composto da un attestamento di tre volumi e una “coda”, connessi da un sistema distributivo a ballatoio, e il secondo, che delimita la nuova piazza al termine di Via Paradisi, composto da una stecca e un’alta torre.
Al piano terra entrambi gli edifici presentano dei moduli vetrati con funzioni commerciali e di Centro Sociale, per quanto riguarda in particolare la torre in piazza.
Le tipologie abitative utilizzate sono quelle di monolocale, bilocale duplex e trilocale.
Alla compattezza e staticità dei blocchi residenziali, viene contrapposta la leggerezza e la dinamicità di un contenitore primitivo, nella forma e nella materia: un recinto ligneo che avvolge il volume residenziale degli interi edifici. A rendere espressiva la corteccia dell’edificio intervengono i bisogni, le abitudini di vita, i desideri, la creatività dei residenti, liberi di scegliere la conformazione più adatta manovrandola attraverso un sistema di ante apribili a fisarmonica e ripiegabili sull’esterno.
Se da un lato questi due edifici delineano percettivamente un percorso e una piazza, dall’altro creano un ampio spazio verde, caratterizzato da un percorso preferenziale che collega la via Emilia alla piazza e da moduli lignei per le attività ricreative.
Gli interventi proposti devono confrontarsi con un quartiere il cui tessuto frutto di stratificazioni differenti oggi si presenta frammentato e discontinuo, non trovando un sufficiente legame con la città.
Il progetto ricostruisce morfologicamente, attraverso tipologie di edifici differenti, il circuito di connessioni e relazioni che stanno alla base del quartiere e fornisce un disegno unitario di città come traccia per possibili interventi futuri.
La disomogeneità del tessuto riflette ed enfatizza la disuguaglianza sociale del quartiere; il progetto di riqualificazione perciò si colloca all’interno di uno scenario di prospettive future proposte dal Comune di Reggio Emilia e in continuità ad un percorso partecipativo che coinvolge gli Enti Comunali e tutti i cittadini.
La Tesi qui proposta si pone l’obbiettivo di tradurre i diversi contributi disciplinari e le esigenze dei cittadini residenti in un progetto architettonico di scala urbana per dare forma, sostanza e un disegno unitario al quartiere.
Architettura come strumento fondamentale per ricostruire la città dal suo interno, ricucendo i frammenti di un tessuto urbano incoerente specchio di una civiltà divisa.

Architettura come dialogo, spazio di relazione, luogo di incontro e confronto.

 
 
riqualificazione stazione reggio emilia

riqualificazione stazione reggio emilia

riqualificazione stazione reggio emilia




Plastici realizzati per la Tesi di Laurea in Architettura Sostenibile.

Progetto di riqualificazione urbana e nuove residenze di edilizia convenzionata all’interno del Quartiere Stazione, via Turri (RE).

Scala
1:1000 (plastico di inquadramento), 1:200 (plastico di dettaglio dell’intervento)

Materiali
Carton-legno, listelli di legno, poliplat, plexiglass, cartoncini, muschio.

Collaboratori:
Torlai Andrea


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