giovedì 25 ottobre 2012

CHIESA DI CASTEL DI LAMA

Progetto (http://www.continiarchitettura.net/)
Il complesso dell’edificio sacro è stato studiato a partire dalle aspettative del popolo della parrocchia e dalle prerogative delle celebrazioni liturgiche. Dall’esterno verso l’interno, nei percorsi celebrativi, esso vuol essere segno di una comunità che aspira a trovarsi unita come società e come chiesa. Richiamato dal segnale sonoro del campanile che si sporge quasi vedetta sulla strada e verso l’abitato, il fedele si trova nell’ampio e accogliente sagrato che già gli parla di preghiera e di sacramento: la prima parte delle icone della Via Crucis, l’acqua che contorna l’emiciclo del battistero, il perimetro della cappella del SS. Sacramento e, soprattutto, il portale della chiesa, che, quando è aperto, lascia intravedere, nella profondità dell’invitante percorso, la croce luminosa della risurrezione e della parusia.

Oltrepassata la soglia, in direzione della bella croce, il fedele si trova accolto dalla grande ellisse del bema, aperto in più parti, ma che circoscrive e protegge dal basso e dall’alto l’intera aula liturgica e che comunque gli si rivela nella totalità dei suoi elementi solo quando giungerà ad occupare il suo posto (uno qualsiasi di quelli singolarmente predisposti): l’altare, l’ambone, la sede. Si accorgerà di essere passato accanto al fonte battesimale che ora può vedere aperto, può scorgere il tabernacolo della custodia eucaristica e può facilmente individuare il luogo della Penitenza.

La disposizione dell’aula è stata pensata in modo da “rendere l’immagine di un’assemblea riunita per la celebrazione dei santi misteri, gerarchicamente ordinata e articolata nei diversi ministeri, in modo da favorire il regolare svolgimento dei riti e l’attiva partecipazione di tutto il popolo di Dio”.
La scelta della disposizione dei posti a convergere verso il centro è dettata dall’esigenza di rendere visibile quell’ecclesiologia di comunione di cui l’assemblea liturgica è icona teologica. Il ragionamento che ha sostenuto questa opzione è il seguente: se nell’edificare un ambiente da destinare a una particolare fruizione del pubblico, come ad esempio un auditorium, si studiano nei particolari le posizioni in modo che l’acustica, la visibilità, la comunicazione risultino ottimali per il raggiungimento del fine (ascoltare musica), tanta più attenzione e cura occorrono nel situare un’assemblea liturgica che deve sperimentarsi nel molteplice che diventa unità, corpo ecclesiale, fraternità, reciprocità in atto nella celebrazione del mistero.

Nello spazio centrale, anch’esso ellittico, sono stati collocate, prospicienti l’una verso l’altra, le “due mense” dell’altare e dell’ambone, fuochi non tanto geometrici quanto rituali della celebrazione eucaristica e riferimenti di ogni altra azione sacramentale. È stata deliberatamente voluta, dopo lunge riflessioni, la scelta di girare l’ellisse dell’aula sul secondo asse della croce pavimentale, collocando su quest’ultima l’altare e l’ambone e lasciando così libero l’asse verticale (ingresso – croce) per i percorsi rituali i quali, senza intercettare ostacoli, possono raggiungere l’ “omphalos” centrale, evidenziato sul pavimento (sede ideale dove celebrare l’unzione crismale e le “consegne” al battesimo, l’accoglienza dei fanciulli alla prima comunione, la cresima, il matrimonio, ecc.) e da qui giungere ad ogni destinazione.

La “personalità” dell’altare, dell’ambone e della sede è garantita dall’osservanza delle indicazioni della nota CEI, dal genio dell’artista e da una circoscrizione alla base che li individuano come “luoghi” e non come semplici arredi. L’ambone accoglie un leggio più basso per la proclamazione della prima e seconda lettura e un leggio più alto riservato per la proclamazione del vangelo. L’altare, lavorato come l’ambone da un unico blocco di travertino, si erge come pietra angolare su cui si edifica la Chiesa che celebra il sacrificio eucaristico. Le sue dimensioni auree si reiterano e si amplificano nelle proporzioni nell’intero edificio.
Disposti oltre l’altare, la sede presidenziale e i seggi dei ministri connotano la fisicità di un presbiterio allocato e diffuso.

Al fonte battesimale, ospitato da una struttura circolare a mo’ di battistero aperto verso l’aula, si accede tramite una rampa discendente e ascendente che ricorda il percorso battesimale antico e che permette il battesimo sia per infusione che per immersione.
Il tabernacolo, realizzato in travertino dalla mano dell’unico artista, è collocato sulla parete della cappella feriale ( o cappella del SS. Sacramento) prospiciente l’aula, è fruibile sia dalla cappella che dall’aula e si offre per la custodia e per l’adorazione eucaristica.













Progetto per il nuovo complesso parrocchiale a Castel di Lama (AP)

Plastico di presentazione.

Scala
1:100 Materiali
Carton-legno, plexiglass, cartoncino, muschio.

Nessun commento:

Posta un commento